Bank Holiday.

Oggi qui è Bank Holiday, giorno di festa . Letteralmente  bank holiday significa vacanza della banca. Ve ne sono parecchie di questa festività  nel corso dell’ anno , generalmente un po’ prima o un po’ dopo le feste infrasettimanali che ci sono da noi. Quella di oggi penso sostituisca il nostro ferragosto.

Guardando su internet sono venuta a sapere che  nel 1834 si era arrivati ad avere troppe feste infrasettimanali (civili e religiose) quindi furono abolite quasi tutte. Circa 40 anni dopo un lord appassionato di cricket pensò che gli impiegati delle banche dovessero avere la possibilità di assistere alle partite e quindi propose di istituire queste “bank holiday” che furono poi estese anche a molte altre categorie di lavoratori.

Oggi è una bank holiday piovosa, fredda e decisamente autunnale: come sostitutivo del ferragosto non è decisamente il massimo che si possa desiderare….

 

 

 

Lo sapevate che…?

Rileggendo il riassunto di una delle lezioni della nostra UTE nel corso dell’ anno accademico da poco concluso, mi sono posta la domanda: – Quando è stato istituito liturgicamente il sacramento del matrimonio?

E come sempre internet mi è venuto in soccorso con questo documento . Dunque fino al X- XI secolo il matrimonio era solo un contratto privato tra famiglie regolato dalle leggi in vigore nelle varie località e al massimo si poteva recitare una formula di benedizione della sposa e dello sposo (ma più raramente quest’ ultima) .  Solo dopo quasi dieci secoli di cristianesimo si è arrivati a formulare un rito specifico con la presenza di un sacerdote.

Chissà se in quei secoli di “vacatio legis” (per così dire) avvenivano dei divorzi e chissà qual era l’ atteggiamento della Chiesa nei confronti di eventuali divorziati. In un momento in cui la Chiesa si sta interrogando su questo spinoso problema , sarebbe interessante sapere come ci si regolava allora.

Guardando Bolt.

– E pensare che 80 anni fa qualcuno ha sconvolto il mondo per affermare la supremazia di quelli con gli occhi azzurri e i capelli biondi!!!-

Questo mi viene da pensare  ogni volta guardando le competizioni sportive a livello mondiale….ormai da molti anni sono dominate  da atleti neri, belli come il sole e Incredibilmente forti.    Sono lontani i tempi in cui le classifiche erano dominate dai tedeschi della DDR  imbottiti di doping.

I neri (sia quelli provenienti direttamente dalla madre Africa, sia quelli residenti in paesi occidentali) ,vuoi per la fame di riscatto sociale, vuoi per la selezione naturale che secoli di privazioni e di persecuzioni hanno operato, ora prendono il sopravvento negli stadi, ma presto soppianteranno anche in altri campi noi occidentali rammolliti dal benessere e dalla vita facile.

E questo sarà solo il naturale evolversi della storia ….. Per questo credo sia meglio favorire le società multiculturali : non correremo il rischio di scontri frontali tra bianchi e neri, scontri nei quali non potremo avere la meglio.

Paese che vai….

Era la prima volta che venivo in Inghilterra e, passando davanti a un negozietto di frutta e verdura in una zona piuttosto elegante.,  ho dato uno sguardo veloce ai cartellini dei prezzi. Accanto a un’ arancia, c’ era un cartello  che mi ha indotto a dire a mia figlia: – Beh, ma non costano poi tanto le arance, quel prezzo lì è quasi lo stesso che si paga in Italia!! –

E  mia figlia subito di rimando:- Guarda, che quel prezzo  non si riferisce a un chilo di arance , ma a UNA  arancia !!!-

Naturalmente ci rimasi un po’ male e ancora oggi, dopo tanto tempo ancora mi fa un certo effetto andare a comprare le patate in confezioni da due, i cetrioli confezionati ad uno ad uno, le zucchine in pacchettini da due , ecc.   Un’ altra cosa che differenzia i nostri supermercati da questi è nei reparti di macelleria: qui si vede soprattutto pollo in tutte le varietà di tagli, poi manzo  e un po’ di maiale,  Non ho mai trovato carne di vitello o di coniglio…. il che limita la  possibilità di scelta.

Un consiglio: se qualche volta non disdegnate di  mangiare bistecche di cavallo, evitate di farlo sapere agli abitanti di questa città: vi guarderebbero come se foste dei cannibali…

 

 

Tante torri di Babele.

Quando mi trovo in mezzo a questi mostri di cristallo e cemento mi vengono alla mente non le classiche domande esistenziali :- Chi siamo? Perchè siamo? Dove andiamo?….-

Ma :- Chi crediamo di essere ? Dove vorremmo di arrivare?….- E mi viene in mente il racconto biblico della Torre di Babele…….. quando la gente cominciò a non capirsi più e da allora le cose si sono anche ulteriormente complicate, mi pare….

Due dei numerosi grattacieli delle banche a Canary Warf

Galleria d’ arte.

Siamo andati a Chelsea alla Saatchy Gallery, uno spazio espositivo in cui si entra gratuitamente. Naturalmente tutto trasudava eleganza come il quartiere circostante e  tra le opere esposte alcune erano piuttosto inquietanti.

In una sala che rappresentava un formicaio, una turista presumibilmente giapponese, camminando all’ indietro per cercare la migliore inquadratura per una foto, ha fatto cadere a terra una delle enormi formiche appese alle pareti , danneggiandone le zampe.  Si tratta certo di vandalismo involontario, ma in certe situazioni la goffaggine non dovrebbe essere ammessa…

Ecco alcune delle opere esposte:

Composizione floreale fatta con carta da giornale !!! Incredibile!!
L' umnità verrà sepolta dai propri rifiuti (mia interpretazione)
Si può morire di troppa informazione, per voler sapere troppo? (questa è la domanda che misono fatta io davanti a quest' opera)

A spasso per foto….

Ieri a Greenwich c’ era moltissima gente e il piazzale davanti alla Cutty Sark era pieno di bancarelle . La giornata era calda e soleggiata e molta gente si soffermava davanti al Tamigi a godersi i venticello tiepido che veniva dal mare. Io e Samu ci siamo misurati a vicenda i tempi di percorrenza sui marciapiedi attorno alle aiuole e poi ci siamo dati alla fotografia…Mi dicono che il motivo della presenza di tante bancarelle è la prossima “regata” che si terrà nelle acque del Tamigi davanti a Greenwich.

Chi volesse saperne di più del Cutty Sark, può cliccare QUI.

La Cutty Sark andata a fuoco qualche anno fa e perfettamente ricostruita.
Samu ed io davanti alla Cutty Sark.

 

Armi letali: due!

Delle tartarughe Ninja avevo sentito parlare da molto tempo, ma devo dire che (chissà perchè???) non avevo mai sentito il bisogno di approfondire l’ argomento.

Ma ci ha pensato Samu a colmare questa mia grave lacuna culturale e mi ha anche convinta a partecipare alla costruzione delle loro armi letali: le Ninja’s stars. Nella  prima fase abbiamo scelto  due fogli di colore diverso; poi ci siamo sistemati a terra sopra una coperta, con l’ iPad vicino , perchè era da lì che dovevano arrivare le istruzioni per eseguire il lavoro. Seguendo passo passo le immagini (io) e le istruzioni (Samu) abbiamo cominciato a tagliare e piegare, poi piegare di nuovo, poi incrociare i pezzi di carta e alla fine siamo riusciti a realizzare due fiammanti e potentissime ninja’s stars. Che soddisfazione  (e che ossa rotte!)

Siamo subito usciti in cortile per metterle alla prova, ma chissà perchè quando le tiravo io sembravano molto meno “letali” di quando le tirava Samu….qualcuno potrebbe pensare che sono un po’ imbranata come nonna- ninja, ma non ci credete…deve essere stata colpa del vento che soffiava in senso contrario…..La solita sfortuna!!!!

Appunti di viaggio.

Chi viene a Milano all’ EXPO , spero non passi dall’ aeroporto di Linate: i servizi igienici sono tenuti malissimo e credo che i nostri ospiti si farebbero un’ idea poco lusinghiera del nostro paese.

A parte questo il viaggio è andato bene, anche se avendo fatto il check -in all’ultimo minuto, mi son vista assegnare proprio l’ ultimo posto dell’ ultima fila. All’ arrivo a Gatwick (aeroporto che dimostra tutti i suoi molti anni di vita ), sono rimasta colpita dalla enorme quantità di ragazzini e bambini in attesa al posto di polizia per il controllo dei documenti. Credo si trattasse di scolaresche che d’ estate invadono Londra e i suoi college per quei corsi di full-immersion nella lingua, che non so quanto siano utili, ma sono tanto di moda.

A casa abbiamo trovato la bella pagella di Samu e una richiesta di autorizzazione per una nuova pubblicazione della sua storia sul ladro pasticcione.

Ieri sera faceva freddo, ma oggi c’ è un bel sole……..speriamo che duri…

Un dibattito di mezza estate.

Da tre giorni sto dibattendo su facebook sul problema del costo di certi giocattoli.

I miei nipotini sono stati qui da me per un po’ di giorni e volevo che potessero riportare a casa un qualche cosa che ricordasse loro questi momenti. Li ho portati al supermercato che ha il più vasto assortimento di giocattoli della zona.

Le scelte dei nipotini si concentravano però su un reparto particolare: quello dei mostri componibili della Lego. econ mio grande sconcerto son venuta a scoprire che esistono confezioni  da 30, 40, 80, 180 e più euro!!!!

Per me era immorale spendere tutto quel danaro per un giocattolo e me ne sono venuta via senza comprare nulla tra le proteste dei due bambini, spiegando loro che con quei soldi il bambino africano che seguo ci campa sei mesi.

Ho parlato dell’ immoralità, a mio parere, di questo tipo di giocattoli su facebook e ne è nata una lunga discussione. Alcuni dichiaravano che davvero prezzi tanto esorbitanti creano come minimo una discriminazione tra chi può permetterseli e chi non può. Altri facevano rilevare come fosse compito dei genitori dire dei no, anche per educare i figli a scelte responsabili e non crescere degli smidollati che ritengono che tutto sia loro dovuto, e a questo fine si faceva notare l’ importanza del colloquio continuo coi propri figli.

A qusto punto sono andata sulla pagina facebook della Lego e ho scritto le mie critiche, aggiungendo che certi articoli andrebbero commercializzati non come giocattoli , ma come oggetti da collezione in un reparto a sè. Allora ha avuto inizio un accesissimo dibattito tra me e due che ritengo fosseo i curatori della pagina .

La prima bordata verteva sul fatto che nessuno punta una pistola alla tempia per far acquistare certi articoli e che tra le mani oggi i bambini hanno comunque telefonini e play station anche più costosi dei giocattoli Lego. A questa argomentazione ho risposto che erano condannabili tutte quelle spese improntate al consumismo più sfrenato.  Poi una signora ha posto l’ accento sulla “creatività” dei giochi Lego, ma io ho fatto notare che i vecchi mattoncini lego avevano questo valore educativo, ma che questi nuovi kit insegnano solo a seguire degli schemi , poi i bambini lasciano le costruzioni ultimate sugli scaffali a riempirsi di polvere. Infine mi è stato detto che il come commercializzare i prodotti non dipende dalla Lego e che non farebbe ALCUNA DIFFERENZA ESPORLI IN REPARTI A LORO RISERVATI : a questo punto ho replicato che chi stava affermando questa sciocchezza sapeva benissimo l’ importanza della dislocazione delle merci nei punti vendita e che non mi si potevano raccontare storie.

Stamattina ho cercato di rintracciare questa conversazione sulla pagina della Lego, ma è stata oscurata per lasciare solo una traccia del mio primo intervento.  Questo è il segno più evidente che l’ attuale commercializzazione è dettata dalla più bieca speculazione sui bambini e sull’ amore che i genitori hanno per i loro figli, perchè se il più delle volte è  facile dire dei no educativi, lo è molto meno quando ci sono altri problemi a complicare la vita, siano essi di tipo familiare o di salute o altro……