Cara vecchia amica auto….

Ieri sera, dopo una giornata passata in cucina, stavo per andare a messa. Salita in macchina , ho girato la chiave ed ho avuto una spiacevolissima sorpresa: invece del solito baldanzoso scoppiettare del motore della mia vecchia 307, è uscito dal cofano solo un malinconico gorgoglio, quasi un rantolo…..

– Dev’ essere la batteria- mi son detta con un certo sgomento. -E’ da parecchi anni che non la cambio e già una volta stava per abbandonarmi….( Ricordi? L ‘ avevamo cambiata insieme guardando le istruzioni trovate sul computer….) –

Sono rientrata in casa: era troppo buio e troppo freddo per uscire a piedi. Durante la lunga serata che è seguita, ho avuto modo di pensare che avere a disposizione un’ auto su cui poter contare è per me molto importante: mi permette di essere indipendente e autonoma nello sbrigare ogni tipo di incombenze e mi permette anche di essere d’ aiuto a chi invece non ha a disposizione un mezzo proprio: come farei ad andare a prendere la mia amica L. per andare insieme a fare la spesa? come farei ad andare a prendere la mia amica R. per portarla con me all’ UTE? come potrei dare qualche passaggio alle vicine in varie occasioni? La mia vecchia auto mi permette di essere indipendente nei brevi spostamenti come in quelli più impegnativi (quando vado a trovare i niptini) e mi consente anche di tenere in vita rapporti di amicizia importanti.

Stamattina per prima cosa ho chiamato l’ officina meccanica qui vicino, ma era troppo presto; ci ho riprovato dopo il rientro dalla lezione di inglese ed ecco che in un batter d’ occhio il meccanico è arrivato con una batteria nuova e nel giro di pochi minuti me l’ ha cambiata. Gioia grande!!!!

Ora giro la chiave e risento il motore che canta : è un po vecchio, ma è ancora arzillo, proprio come me!

 

Un altro blog?

Segnalo a chi passa di qua questo link :Social o non social.

E’ un articolo che ho scritto su “PER LUNGA VITA” , un sito che si occupa di problematiche connesse con la vita di chi non è più giovanissimo, ma vuole mantenersi efficiente e vitale il più a lungo possibile. E’ un sito su cui scrivono persone autorevoli ,titolate, con esperienze culturali e professionali di alto livello.

E io cosa ci faccio lì? Non lo so. So solo che l’ amica Lidia (conosciuta solo grazie alla rete, anche se siamo nate a pochissimi chilometri l’ una dall’ altra), ha insistito perché aprissi una rubrica (o forse è meglio dire un blog?) sul suo sito e alla fine ho accettato, ma non so con quali risultati. Consiglio a tutti di fare un clic sul link in alto, non solo per leggere il mio post, ma soprattutto per conoscere un sito che può essere fonte di preziose informazioni.

Al museo del Duomo di Milano.

interno del museo

Oggi noi dell’ UTE siamo andati al Museo del Duomo di Milano riaperto recentemente nella sua nuova sede, sotto Palazzo Reale. Attraverso le numerose sale si può ripercorrere non solo la storia del Duomo , ma anche la storia dei luoghi di culto che sorgevano nello stesso luogo anche in epoca paleocristiana. Vi si possono ammirare arredi sacri antichissimi, un enorme crocifisso sbalzato in rame dorato, statue marmoree di varie

epoche, calchi e terrecotte che servivano da bozze per le statue che dovevano ornare il Duomo. Merita una menzione particolare il crocifisso che San Carlo Borromeo usava portare durante le processioni per le vie della città colpita dalla peste.

modello in legno del Duomo

Viva impressione ha suscitato in tutti noi il modello  del Duomo in legno , che non è proprio identico alla cattedrale , dato che è stato costruito secondo i canoni dello stile gotico, che fu poi abbandonato con San Carlo, visto che quello stile ricordava il nord-Europa divenuto protestante.

Lo sapevate? La ” Madunina” non è “tuta d’oro e piscinina” come dice la canzone di D’ Anzi. In una sala abbiamo potuto vedere l’ armatura in ferro (sostituita da una in acciaio) che sta dentro la statua alta circa 4 metri ; l’ esterno è fatto di rame dorato.

Il Duomo nella luce del crepuscolo

Siamo poi entrati in Duomo (naturalmente ci sono ancora cantieri aperti sia all’ esterno che all’ interno) e da lì siamo scesi negli scavi archeologici sottostanti al sagrato per vedere i resti dell’ antico Battistero ottagonale che sorgeva vicino all’altrettanto antica chiesa di Santa Tecla, che è servita probabilmente anche come fonte di materiali da costruzione per la nuova chiesa che stava sorgendo a poco a poco nel corso dei secoli.

La guida ci ha svelato l’ etimologia di un’ espressione che si usa ancora soprattutto nel linguaggio corrente : “a ufo”, cioè gratuitamente. Il materiale per la costruzione del Duomo arrivava a Milano su zattere che navigavano sui vari canali che arrivavano fino dentro  al cuore della città e su di esse veniva riportata la scritta “A.U.F” (Ad Usum Fabricae) che serviva  per l’ esenzione dalle tasse.

All’ uscita abbiamo potuto ammirare il Duomo nella luce del tramonto; non pioveva più ed è stato bello camminare adagio fino a Cadorna tra le vetrine già piene di addobbi natalizi.

 

Ascoltando la radio.

Le mattine in cui resto in casa, mi piace ascoltare la  radio mentre mi occupo delle faccende domestiche. La radio è una compagna discreta, che ti lascia la libertà di fare ciò che ti necessita senza pretendere di tenerti inchiodata nelle sue vicinanze, come fa invece la TV. Da qualche tempo c’ è per me un’ attrattiva in più nelle mattinate radiofoniche: il noto giornalista Giovanni Minoli , sfrattato dalla TV pubblica, prima intervista i protagonisti dell’ attualità, poi ripresenta i personaggi più significativi della nostra storia repubblicana attingendo al vasto repertorio da lui accumulato in tanti anni di gloriosa carriera giornalistica. Qualche giorno fa ha riproposto un bel ritratto del “sindaco santo” di Firenze: Giorgio La Pira. Quelle che seguono sono sue parole pronunciate quando dovette giustificare la requisizione di case sfitte per alloggiare degli sfrattati:

« Ebbene, signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia!

Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco non si interessi delle creature senza lavoro (licenziati o disoccupati), senza casa (sfrattati), senza assistenza (vecchi, malati, bambini, ecc.). È il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva prima che dalla mia posizione di capo della città -e quindi capo della unica e solidale famiglia cittadina- dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in giuoco la sostanza stessa della grazia e dell’Evangelo! Se c’è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita. Altra norma di condotta per un Sindaco in genere e per un Sindaco cristiano in ispecie non c’è! »

Sono parole che vorremmo sentir pronunciare ancora oggi dai nostri politici. La sua azione non si limitò ai confini della sua città adottiva (lui era siciliano), ma si estese in campo internazionale cercando di promuovere azioni per porre fine alla guerra in Vietnam, per promuovere la pace ad ogni livello e soprattutto per costruire rapporti di amicizia e di collaborazione fra tutti i paesi mediterranei.

Chi volesse saperne di più può leggere QUI e credo che ne valga la pena per  ricordarci che la politica non è necessariamente “sporca”, come purtroppo siamo indotti a pensare ai nostri giorni.

Indifferenza.

Dal vangelo di oggi: ” Ma quando , Signore, ti abbiamo  visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo servito?”.

Così dicono  i condannati nel  Giudizio finale, quasi come per autogiustificarsi….Forse sono sorpresi del giudizio che si sta abbattendo su di loro: non hanno mai ucciso, nè rubato, nè ingannato, perchè mai dovrebbero essere condannati?
L’ accusa è  semplicemente quella di non aver visto il prossimo, di non aver prestato attenzione a chi stava loro intorno per comprenderne le necessità e le sofferenze, di non essere riusciti a distogliere lo sguardo da se stessi per accorgersi dell’ altro.
Oggi era la giornata della Caritas, che qui in città si sta prodigando per andare incontro alle nuove povertà: stranieri, disoccupati, famiglie numerose……è questo l’ esempio da seguire per non sentirci accusare di una colpa gravissima: l’ indifferenza.

Francesco e la rivoluzione copernicana.

questionario sulla famiglia.

Una delle critiche più frequenti sulle prese di posizione della gerarchia ecclesiastica in tema di famiglia, procreazione, controllo delle nascite, coppie di fatto ecc. è sempre stata quella di pretendere di calare dall’ alto raccomandazioni e norme senza ascoltare i fedeli, che, al contrario del clero, vivono concretamente sulla loro pelle queste problematiche.

Papa Francesco porta novità anche in questo campo: non si arroga il privilegio dell’ infallibilità a priori, ma vuole ascoltare la voce del popolo di Dio prima  che inizino i lavori del sinodo dei Vescovi sulla famiglia e quindi fa divulgare in ogni diocesi del mondo un questionario diretto ai fedeli.

Una piccola grande rivoluzione, paragonabile a quella copernicana.

Un piatto per le cene invernali in famiglia.

In questo ultimo week end sono venuti a farmi visita figlio e figlia con relativi consorti e familiari a carico (i miei nipotini). In queste occasioni cerco di cucinare sempre qualche cosa di speciale e il piatto che meglio mi è riuscito è stato il coniglio in salmì con polenta.

In genere per la preparazione di questo piatto tutte le migliori ricette consigliano una marinatura di carni, verdure e aromi di almeno 12 ore nel vino ( lambrusco secco); io però avevo notato ultimamente che alla fine il piatto risentiva troppo del sapore del vino e ho apportato qualche piccola variazione.

Infatti ho ridotto il tempo di marinatura a 4-5 ore e poi, dopo aver rosolato per bene le carni ho abbassato il fuoco e proseguito la cottura; nel frattempo ho cotto a parte le verdure e il fegato nello stesso liquido di marinatura e poi ho passato il tutto con il passaverdure (disco coi fori grandi) e l’ ho versato nella padella in cui il coniglio era ormai quasi cotto. Ho aggiunto qualche cucchiaiata di pomodoro e ho lasciato cuocere ancora un po’ (credo che in tutto la cottura si sia prolungata  per un paio d’ ore).

Ho accompagnato il piatto con polenta fatta con farina bramata (non quella precotta) e ho portato in tavola. Credevo di aver fatto troppa polenta e pensavo già che avrei congelato quella che sarebbe avanzata, invece in un batter d’ occhio coniglio e polenta sono spariti allegramente.

Carni e sughetto erano saporiti al punto giusto e l’ aroma del vino aveva solo arricchito il sapore delle carni senza prevaricarlo. Provare per credere!

Autunno …quasi primavera?

Londra ha sempre avuto la fama di citta’ fumosa, nebbiosa, grigia , tanto che esiste una tonalità di grigio scuro che si chiama proprio “fumo di Londra”. Forse questa sua cattiva fama è da far risalire alla narrativa inglese dell’ ottocento, quando nel pieno della rivoluzione industriale , la città brulicava di fabbriche , di ciminiere emananti polveri di carbone, di enormi quartieri operai abitati dal proletariato che in quelle fabbriche lavorava molte ore ogni giorno e forse lo smog contribuiva a trattenere l’ umidità dell’ aria .

Oggi a Londra al posto delle fabbriche ci sono le banche, al posto del carbone si consuma l’ elettricità e la nebbia non c’è più, anzi c’è quasi sempre un vento raramente fastidioso, che rende il tempo molto variabile nell’ arco della giornata. E poi ci sono tanti fiori , credo di averlo già detto, soprattutto nei quartieri più visitati dai turisti, ma anche davanti alle case o nei cortili condominiali o appesi ai pali dei lampioni. Tutto questo non mi sorprende più, ma nei giorni scorsi ho avuto modo di notare con mia grande meraviglia una fioritura di piante che avevo sempre pensato fiorissero solo in primavera, invece…

Ecco alcune foto scattate da me e da Samu nel parco vicino a casa: La prima è una siepe con fiori e profumo simili a quelli del gelsomino, ma il gelsomino non fiorisce in autunno, le altre foto mostrano cespugli che somigliano a piante che troviamo anche nei nostri giardini, ma di questi tempi qui da noi esse hanno le loro belle gemme appena abbozzate in attesa della primavera ……e non s’ azzardano a fiorire !

 

 

Una vecchia foto.

Ho rivisto una foto di tanti anni fa.

Ci sono i miei tre figli. allora piccoli, in un cortile piuttosto squallido, dove la speculazione edilizia non aveva lasciato spazio neanche per un filo d’ erba.
Paolo appare come un tenero orsacchiotto biondo, dalle guanciotte paffute; Giovanna,  coi capelli a caschetto e la frangetta, ha la solita aria scanzonata in un viso dolcissimo  e Grazia ha un sorriso appena accennato e un atteggiamento quasi materno verso Paolo, mentre i soliti riccioli ribelli le ricoprono la fronte.

Le giornate allora non erano mai abbastanza lunghe, tante erano le cose da fare. Ricordo che mi affacciavo dal balcone per controllare che fossero ancora lì tutti e tre coi loro amichetti e subito riprendevo il lavoro. Non erano momenti facili, ma li avevo tutti vicini e sapevo che avrei fatto qualunque cosa per essere loro d’ aiuto in caso ne avessero avuto bisogno.
Ora ho tanto tempo, ma loro sono lontani  e l’unico aiuto che posso dare è una parola detta al telefono e una visita di tanto in tanto…

Gioie e dolori di un` italiana a Londra.

Questo paese ha il potere di farmi sentire imbranatissima. A parte l`impossibilita` di comprendere la lingua parlata dagli indigeni, mi trovo spesso in difficolta` anche per le cose piu` semplici….Volevo comprare dei sacchetti per l`immondizia e si sono rivelati dei sacchi condominiali inservibili in cucina; credevo di aver comprato del sale fino e invece era grosso come quello che gia` c`era in casa in abbondanza,; volevo comprare una bibita a un distributore automatico e tra le monete inglesi mi si e` infilata una monetina da 10 centesimi di euro che io avevo scambiato per una monetina inglese… Spesso e volentieri mi trovo in difficolta` anche per scegliere il detersivo adatto alle varie pulizie.

Insomma a casa mia me la so sbrigare da me in tutte le situazioni, qui invece ho sempre bisogno della “badante” e questo non mi piace….

Stasera pero` ho trovato alla TV qualcosa che aveva aria di casa : stavano trasmettendo la versione inglese di “Ballando con le stelle” (qui si chiama “Strictly come dancing”). Al posto della nostra inossidabile Milly Carlucci dalla faccia sempre piu` plastificata, qui c `e`  Sir Bruce Forsyth, un arzillo vecchietto allampanato che potremmo paragonare al nostro Pippo Baudo. Anche qui tra i concorrenti c`e` un  tale che assomiglia molto per eta` e corporatura al Boldi presente nell`edizione di quest` anno.

I balli erano ben eseguiti, si indovinava una preparazione accurata , ma quel che mi e` piaciuto di piu` e` che non capivo assolutamente nulla di quelle chiacchiere insulse del “dietro le quinte”, che mi rendono insopportabile il programma italiano.