Mattine d’ estate.

In questi giorni sto gustando il piacere di fare quello che mi va , quando mi va.

Beninteso, non sto buttando via il mio tempo, anzi sto facendo un sacco di lavori che avevo trascurato durante i mesi scorsi, ma senza la preoccupazione di non mancare a impegni presi.

Vado a letto più presto e quindi alle sei del mattino sono sveglia; sto un po’ a sonnecchiare e poi, prima delle sette mi alzo: fa fresco e si sta benissimo. Si sentono solo il traffico in lontananza e il pigolio degli uccelli .  Allora vado nell’ orto e strappo le erbacce , oppure sarchio (si può dire?) il terreno attorno alle radici delle piantine, prima di annaffiare.

Stamattina ho dovuto rinvasare dei cactus che erano stati assediati dalle formiche: le solite petulanti e prepotenti formiche che riescono sempre a trovare il modo di invadere territori non di loro pertinenza. (E’ un fatto di cui ho già avuto modo di parlare QUI).

Dopo colazione, col sottofondo del giornale radio, c’ è il tempo per controllare le mail in arrivo e per rispondere a eventuali messaggi, poi un po’ di faccende per riordinare casa e una camminata a piedi per comprare il pane o per andare in farmacia.

Al ritorno è ormai ora di preparare il pranzo, incombenza che mi prende pochissimo tempo, perchè l’ appetito non manca e anche solo un paio di pomodori appena colti e una scatoletta di tonno costituiscono un piatto coi fiocchi!

Sono mattine davvero piacevoli, di cui ringrazio il buon Dio.