Testimonianza eroica.

La solitudine di don Ciotti.

Testimoniare  i valori in cui si crede, vivendoli ….

Anche ieri don Ciotti e Nando Dalla Chiesa, sotto diversi aspetti hanno puntato sul valore della coerenza  e sul fatto che l’ esempio vissuto è molto più efficace di tante prediche.

Ebbene io penso  che la foto che pubblico qui accanto sia la predica più convincente che possa venire da un uomo che si batte per la legalità, per la responsabilità e per la dignità di ogni  persona. Testimonia la solitudine di chi non può mai restare da solo…..

Come ho già detto nel post precedente, Don Ciotti è arrivato a Lariofiere puntualissimo, è stato accolto dalle autorità locali e si è accomodato in una parte della sala ancora vuota e lì si è messo a scrivere e a consultare appunti e documenti. Nessuno si è seduto vicino a lui per tutto il tempo.

A pochi passi da lui, appoggiati a una parete due uomini di scorta, mentre altri erano disposti poco più lontano.

Ad un certo punto il sacerdote è stato invitato a uscire da qualcuno che gli ha sussurrato qualcosa e , appena si è mosso, ecco le guardie del corpo affollarglisi attorno.

Assistere a tutto questo mi ha fatto capire, più di tanti servizi televisivi, quale tipo di vita siano costretti a condurre le persone che , come don Ciotti,  sfidano le varie mafie che appestano questo paese.

Se non avessi temuto di essere inopportuna, mi sarei avvicinata volentieri per dirgli : ” Grazie, don Luigi, per tutto quello che fa  per strappare tanti giovani dalla schiavitù di varie dipendenze; grazie per i tanti giovani cui procura un lavoro buono, alla luce del sole, nelle cooperative di Libera e grazie per operare concretamente contro le mafie, senza temere le difficoltà di una vita blindata e accettando il rischio di giocarsi la vita stessa…”