UTE: Madre Terra – India

Expo 2015 ha avuto un grande successo di pubblico , ha dato modo di discutere dei temi che l’evento proponeva e ha lanciato un messaggio di fiducianel progresso umano. Solo alcuni , però, dei paesi espositori hanno posto l’accento sui problemi legati alla nutrizione; gli altri hanno preferito mostrare solo la faccia più accattivante della loro realtà.

Ora di Expo restano spazi e strutture che non si sa ancora bene come utilizzare : forse il polo scientifico, forse abitazioni per migranti……resta però il fatto che molti ettari di terreno coltivabile sono stati sottratti all’agricoltura.

E’ la mamma che ci mette in contatto col mondo esterno e col cibo nutrendoci col suo latte, imboccandoci e cucinando per noi quei piatti che per tutta la vita riconosceremo come i migliori del mondo. A tavola impariamo come si vive e come si pensa.

La sacralità del cibo è stata da sempre espressa con offerte e riti prima di mangiare.

Purtroppo ora chi produce il cibo è fatto oggetto di sfruttamento da parte delle multinazionali che brevettano ciò che da sempre è stato patrimonio di popolazioni , che per prime hanno scoperto l’utilità di certi prodotti della terra (Albero di Neem, Kamut..). C’è inoltre grande sfruttamento di chi lavora per coltivare banane, cacao, pomodori, arance…o per allevare bestiame.

Dimenticare come zappare la terra e curare il terreno significa dimenticare se stessi (Mahatma Gandhi).

I Giapponesi prima di mangiare dicono “Umilmente ricevo”….sì, riceviamo il cibo dalla Madre Terra, da chi ha lavorato per produrlo e portarlo fino a noi, da tutti quelli che ci hanno preceduto e che hanno faticosamente scoperto come coltivare, allevare, produrre….

Alla fine della bella lezione della prof. Mariella Russo si è aperto un breve dibattito sul problema di come soddisfare i bisogni alimentari di 7 miliardi di persone , che non possono sempre rivolgersi direttamente al contadino e come alimentare tutti senza ricorrere agli OGM. Naturalmente non si è arrivati a conclusioni condivise,  ma ciò non toglie nulla alla bella e appassionata lezione della nostra docente.


Nella seconda ora il prf. Creuso ci ha parlato di un suo “amore” non tanto segreto: l’ India, paese che ha visitato tempo fa e nel quale vorrebbe tornare come tanti che hanno fatto questa esperienza. Esiste un proverbio che dice “Tu puoi lasciare L’India, ma l’India non ti lascerà mai”.

Per capire questo immenso e affascinante paese bisogna tenere presente che per noi occidentale pensare vuol dire “capire” (dal latino : capio = prendo), per gli Indiani invece pensare vuol dire “contemplare”. Altro ancora è il modo di concepire la storia: per noi  fin da Roma antica è cronologia e descrizione di eventi realmente accaduti, per loro la storia è tramandare i racconti degli avi

L’India dovette subire a lungo la dominazione inglese, che , dopo la rivolta pacifica di Gandhi, finì solo dopo la seconda guerra mondiale, lasciando l’India in uno stato di vero sfacelo . Era un paese diviso tra musulmani e induisti e per questo fu creato il nuovo stato del Pakistan per i seguaci dell’ Islam.

La religione più diffusa oggi è l’Induismo, anche se il Buddismo è nato in India. Religione e filosofia si identificano. L’Induismo non è politeistico: Dio è uno ma ha molti modi di manifestarsi:

la creazione -Brama;  la distruzione – Shiva ;  la ricostruzione – Visnù.

La teoria della reincarnazione ha come conseguenza la creazione di caste chiuse, che, se anche abolite dalle leggi ufficiali, continuano a influire sulla società indiana, su cui grava anche una diffusa corruzione . Più che la religione però sono  forse le dinamiche economiche a indurre un accentramento di diritti e ricchezze.

In India si vedono spesso per le strade i Sadu, monaci nomadi che vivono di elemosina e che mirano al superamento del desiderio, di ogni desiderio : senza la tradizione dei Sadu non si potrebbe spiegare la vittoria pacifica di Gandhi sugli occupanti inglesi. C’è anche un altro “ordine”monastico, quello dei Giainisti, i cui componenti a differenza dei Sadu, hanno l’obbligo di studiare i testi sacri. Le donne giainiste devono strapparsi o farsi strappare i capelli: Questi monaci nomadi e mendicanti portano sempre un fazzoletto sulla bocca per evitare il pericolo che qualche insetto vi entri e possa per questo morire, inoltre portano con sè , oltre al una ciotola per raccogliere le offerte di cibo, anche una piccola scopa per pulire la strada su cui stanno camminando onde evitare il pericolo di schiacciare formiche o altri insetti. Tra di loro è diffusa una forma di eutanasia: quando il monaco decide che la sua vita può considerarsi conclusa, comincia a eliminare via via i vari alimenti…

L’India è un paese di grandi contrasti e contraddizioni : accanto a grandi ricchezze e progresso tecnologico, permangono vasti strati della popolazione sotto il limite della povertà.