Evviva!! Tutti assolti!!! Tutti innocenti???

Se devo essere sincera questa sentenza  mi lascia disorientata: da quel che posso capire l’assoluzione non dipende dal fatto che le accuse fossero immotivate, ma dal fatto che il processo non è stato regolare, perciò solo per un vizio di forma!!!???!!!

Ora io mi chiedo chi abbia commesso un tale madornale errore e come tale errore non sia stato mai rilevato nel corso di 11 anni, durata di questo processo… che è conosciuto come Ruby ter  (che penso significhi terzo processo)

Mi viene il dubbio che l’errore non sia stato involontario, ma ben calcolato perché tutto finisse a tarallucci e vino… forse sono troppo maliziosa, ma sapete cosa diceva Andreotti: A pensar male si fa peccato, ma molto spesso si indovina….

La mia fiducia nella Giustizia italiana sta vacillando paurosamente…

Ute: Kinesio taping – Il centenario di Italo Calvino.

Il nostro docente, Fausto Turato, valente massoterapista, ci ha presentato un nuovo sistema di terapia: il Kinesio-tape, una specie di nastro rigido o elastico, che aderisce alla pelle e si usa come sistema terapeutico, preventivo e riabilitativo che si basa sui processi di guarigione naturale.

Il Kinesio-tape non contiene farmaci, ma va applicato solo da persone che conoscono bene la struttura del corpo e in particolare dell’apparato muscolare, circolatorio e scheletrico.

E’ stato inventato negli anni ’70 dal cinese Kenzo Kase ed è efficace perchè: supporta i legamenti delle articolazioni , scarica i tendini, drena la muscolatura in caso di edemi, migliora il movimento. Non dà fastidio perchè diventa una seconda pelle, ma la sua efficacia è piuttosto breve e varia secondo il tipo che è stato scelto.

Si usa in caso di infiammazione perchè favorisce l’eliminazione dell’ipertermia locale  e diminuisce la pressione sui tessuti, quindi elimina anche il dolore. Ultimamente si sta diffondendo l’uso del Kinesio-tape anche in estetistica.

Le lezioni di Turato suscitano sempre una sequela di domande, per cui la fine di ogni lezione è sempre seguita da numerosi interventi dei presenti.

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ITALO CALVINO – Il prof. Porro ieri è venuto accompagnato dal suo ex-allievo Christian Poggioni, che ci ha sapientemente fatto ascoltare alcune pagine dei romanzi dell’ultimo periodo di Calvino.

Ricollegandosi a quanto detto in precedenza dal prof. Galli, il prof. Porro ha preso le mosse da “Barone rampante” , romanzo anche ecologico, in quanto il protagonista vive sugli alberi non per sfuggire alla realtà, ma per migliorarla.  Nel libro “La speculazione edilizia”, Calvino esprime la sua forte nostalgia per la bellezza del paesaggio ligure, devastato dalla coltura intensiva dei fiori e dalla speculazione edilizia.

Anche nel “Marcovaldo” è presente il tema ecologico. Il romanzo pubblicato prima a puntate su l'”Unità”, è stato poi edito in forma di libro, ottenendo una grande diffusione anche nelle scuole. Marcovaldo è un operaio che vive (forse) a Torino e ha quattro figli. Egli cerca ostinatamente la natura in città, ma le sue avventure hanno sempre un finale sconsolante.

Nel 1953 la politica italiana era scossa dal dibattito su quella che è passata alla storia come “legge truffa” (poi respinta); Calvino si era candidato nelle elezioni e visitò il seggio situato all’interno del “Cottolengo”. Ritornò nello stesso seggio nel ’61 come scrutatore  e fissò  le sue riflessioni su questa esperienza nel breve romanzo “La giornata di uno scrutatore” (pubblicato nel ’63), il cui tema fondamentale è il dilemma che investe da sempre la democrazia: tutti possono votare, anche quelli che sono inconsapevoli? Il protagonista è Amerigo Ormea, che, stando nel seggio, vede le suore che fanno votare i loro pazienti, anche quelli che non sono in grado di capire ciò che fanno e in lui nasce un profondo senso di ribellione, poi vede  un contadino che va a visitare il figlio cerebroleso, che non dà segni di vita , si siede accanto a lui, lo coccola e lo imbocca….così ogni domenica e Calvino conclude che  “l’umano arriva fin dove arriva l’amore”.

L’ultimo romanzo di cui ci ha parlato il prof. Porro è “La città invisibile”, da molti ritenuto la sua opera migliore. In questo libro Calvino descrive cinquantacinque città immaginarie e riporta dialoghi (sempre immaginari) tra Marco Polo e Kublai Kan.

Molto piacevole la lettura di alcuni brani: grazie al prof Porro e all’attore Poggioni e grazie anche all’UTE che ci offre l’opportunità di passare momenti veramente piacevoli.