Centro Italiano Femminile: una storia gloriosa.

E’ tempo di tesseramento per il CIF (Centro Italiano Femminile).

Molti si chiederanno :- Cos’è il CIF? – e forse assoceranno questo nome a un vecchio detersivo.

Infatti è un’associazione gloriosa, ma in declino come una principessa decaduta e squattrinata. Rovistando nei suoi archivi si scopre tuttavia quanto sia stato importante il suo apporto   nel campo dell’assistenza ai bambini, quanto abbia fatto per promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica, rendendole più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

La sua nascita risale ai tempi difficili della fine della Seconda Guerra Mondiale, quando  tutto era da ricostruire e le donne potevano finalmente esercitare il loro diritto di voto.  Ecco qualche nota storica rintracciata in internet su quel periodo :

Il Centro Italiano Femminile (CIF), fondato ufficialmente nel 1945 dalle donne cattoliche e presieduto da Maria Federici,  deputata alla Costituente, fu un’organizzazione collaterale dell’Azione Cattolica e, quindi, di appoggio alla DC. La data ufficiale della costituzione del CIF risale al dicembre 1945, momento dell’approvazione formale di Pio XII, ma già dall’autunno dell’anno precedente a Roma le donne cattoliche avevano dato vita al movimento e il 16 marzo del 1945 su Azione Femminile (organo del Movimento Femminile DC) era comparso l’appello alle adesioni.
Chiari i compiti del nuovo movimento: coordinare e concentrare le iniziative benefiche, le opere sociali, l’attività assistenziale ed educativa delle associazioni femminili. Il CIF inoltre, in vista delle nuove responsabilità civili e dei nuovi compiti sociali ai quali le donne erano chiamate, si proponeva di promuovere “la soluzione dei problemi della vita femminile e sociale secondo lo spirito e la dottrina cristiana”, nonché “di preparare la donna mediante lo studio, la propaganda e l’azione, all’esercizio dei diritti civili e politici e all’adempimento dei doveri” conseguenti.

Ora naturalmente le donne  sono molto più emancipate, rispetto agli anni ’40 del secolo scorso, ma il CIF continua ad operare  soprattutto nelle scuole superiori proponendo corsi di avviamento al volontariato e di supporto psicologico. Noi del CIF di Erba ci gloriamo di aver dato un contributo determinante nella fondazione dell’Università della Terza Età e di continuare a supportarla con impegno appassionato.

Per tutto questo io continuo a iscrivermi al CIF ed estendo il mio invito a fare altrettanto alle amiche che, bontà loro, leggono questa pagina.

Ute: La pelle: come proteggerla – La successione ereditaria.

Col passare degli anni, la pelle invecchia e l’effetto del suo invecchiamento è visibile soprattutto sul viso. E se Juan Ponce de Leon cercava la fonte della giovinezza nel Nuovo  Continente, noi oggi possiamo trovarla più comodamente in un centro estetico.

Negli ultimi 50 anni  si sono trovati molti metodi per limitare i danni al viso, ma solo ultimamente si stanno cercando sistemi sempre meno invasivi e più sicuri,  anche se il loro effetto è di breve durata.

Sono molto diffusi i trattamenti a base di tossina botulinica, efficaci sulle rughe meno profonde. Altrettanto diffusi i filler , cioè riempitivi per guance e labbra, che devono comunque essere ripetuti spesso. Fino a qualche anno fa si ricorreva al silicone, che aveva effetti duraturi, ma ora è proibito per  la sua provata nocività. L’acido ialuronico, usato con ottimi risultati in ortopedia per lubrificare le articolazioni, oggi viene usato anche per ovviare almeno in parte alle rughe, sia superficiali che profonde, ma l’efficacia dei trattamenti è solo temporanea (3/4 mesi). I filler sintetici producono effetti duraturi, ma non sono privi di effetti collaterali. Il lipofilling consiste nell’iniettare nelle parti interessate del grasso cutaneo (prelevato dalla persona trattata). Il resurfacing è sempre preceduto da un peeling con varie metodologie ed è sempre seguito da terapie antiinfiammatorie.

Il prof. Lissoni ci ha poi illustrato le varie tecniche di peeling e altri nuovi metodi per combattere l’invecchiamento della pelle.

Poi il nostro docente si è soffermato sui Tatuaggi, la cui moda è iniziata negli anni ’60 e si è poi diffusa sempre più essendo stata veicolata da personaggi famosi dello spettacolo e dello sport, ma ora parrebbe in calo, anche perchè i tatuaggi sono facili da fare, ma difficili da cancellare.

Sono poi veri e propri interventi chirurgici quelli che si rendono necessari per fare lifting facciale, blefaroplastica (per eliminare borse degli occhi e palpebre cadenti), e autotrapianto di capelli (molto costoso).

Per ognuno dei trattamenti illustrati, il prof. Lissoni ha indicato il costo relativo  e questo ha scoraggiato i presenti: non sono certo alla portata della maggior parte dei pensionati!!!

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LA SUCCESSIONE  EREDITARIA – Il nuovo, giovane docente, Alessandro Pontiggia, ci ha illustrato le modalità previste dalle  leggi che regolano la successione ereditaria, ma la materia squisitamente tecnica dell’argomento mi dissuade dal tentare di riassumere, visto che sarebbe facilissimo incorrere in errori e omissioni importanti.

E’ comunque stata una lezione interessante, che è stata seguita e accompagnata da varie domande dei presenti.

Dio e la Costituzione non discriminano.

Come si può leggere in questo articolo di “La Provincia di Como”,  a Erba e a Cantù, città amministrate dalla destra, gli Italiani di fede musulmana sono discriminati al punto che non è loro consentito di celebrare il Ramadan, perchè il Comune non concede loro un posto per riunirsi in preghiera.

Addurre motivi pretestuosi per negare questo diritto Costituzionale significa creare discriminazioni che possono sfociare in giustificate manifestazioni di protesta, significa non volere l’integrazione di cittadini considerati (è il caso di dirlo) “figli di un Dio minore”.

Come spesso dice don Ivano nelle sue lezioni all’UTE, Dio non è cattolico, non è protestante, non è musulmano: Dio, se esiste ( e io credo che esista), è DIO di tutti ed è Uno Solo, siamo noi, nella nostra ristrettezza mentale a dargli etichette diverse.

So che i partiti di opposizione, sia a Cantù che a Erba, stanno appoggiando le giuste rivendicazioni dei nostri concittadini islamici e spero che riescano a far rispettare la Costituzione anche in terra leghista.

Aggiornamento: Il TAR ha sospeso l’ordinanza del comune, quindi i musulmani di Cantù e di Erba potranno celebrare il loro Ramadan

Ute: Russi a Erba e dintorni prima e dopo la Rivoluzione Russa – Cognitivismo e psicanalisi: due approcci all’arte.

Molti Russi hanno dimorato più o meno a lungo a Erba , ma del resto anche molti artigiani comaschi hanno abbellito le città russe.

Per noi Italiani pensare alla Russia vuol dire evocare immagini di steppe e foreste sterminate, di paesaggi innevati; e, per contro, per i Russi l’Italia ò il paese del sole, dell’arte, della buona cucina, insomma anche per loro l’Italia è il Bel Paese.

Sulla scia di questo stereotipo, la nonna dell’ultimo zar fu consigliata dai medici di venire in Italia per curare la tubercolosi da cui era affetta e si stabilì a Sanremo. Questo fatto indusse molti nobili ad emularla e, sulla strada per la Liguria passavano per Milano (per andare alla Scala)  e venivano a visitare le nostre zone, scelte dalla nobiltà milanese per la villeggiatura. A Villa Amalia (una delle tantissime ville aristocratiche dei dintorni) arrivavano artisti, scrittori, poeti  e personaggi che animavano la vita mondana di Milano.

Tra questi ultimi possiamo ricordare Giulia Palen Samoyloff, una giovane ricchissima vedova russa che fu ospite dei proprietari di Villa Amalia, i Marietti che da setaioli erano diventati poi banchieri. Amava il lusso più sfrenato, dava grandi feste ed era solita fare il bagno nel latte, che poi veniva venduto dai suoi domestici a un pasticcere della città che lo utilizzava per dolci e gelati, di cui i milanesi andavano ghiotti.. Quando si innamorò di un semplice musicista, lo Zar blocco le sue proprietà e lei dovette vivere con l’eredità lasciatale dal nonno italiano. Nel 1848 dovette lasciare Milano, perché sospettata di sentimenti filoaustriaci e fuggì a Parigi.

Molti altri notabili russi si stabilirono per periodi più o meno lunghi sulle rive del lago di Como e nell’erbese, soprattutto dopo la Rivoluzione del 1917, seguita da una terribile guerra civile tra Bianchi e Bolscevichi e fu così che la contessina Camilla Parravicini sposò il conte Sossnovskij e il marchese Majnoni ebbe spesso come ospite Eva Apraksin che era riuscita a lasciare la Russia con tutti i suoi gioielli cuciti dentro i vestiti e saranno quei gioielli a consentirle di mantenersi in Italia.

E’ stato un vero piacere ritrovare come docente un amico di vecchia data dell’Ute : lo storico Giorgio Mauri, che ci ha intrattenuto in modo piacevole e avvincente.

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COGNOTIVISMO E PSICANALISI: due approcci all’arte.

Il Cognotivismo è quella corrente di pensiero, che contrapponendosi al comportamentismo, sostiene che l’individuo risponde attivamente agli stimoli che gli provengono dall’ambiente esterno in modo diverso a seconda delle proprie esperienze e delle informazioni di cui dispone.

Come esempio la prof.ssa Tatafiore ci ha mostrato una foto a cui si potevano dare interpretazioni diverse, ma quando su di essa è  comparsa la scritta “cielo” , non si potevano più avere dubbi: si trattava di una finestra.

E’ seguita poi un’altra immagine, che poteva essere interpretata in due modi diversi: poteva rappresentare sia il muso di una lepre sia una testa di anatra: solo dopo aver dato un significato alla nostra percezione visiva eravamo in grado di definire cosa stavamo vedendo. A questo proposito Gombrich afferma che non è possibile separare la forma dell’immagine dalla sua interpretazione; l’arte va guardata come segno e non come oggetto.

La nostra mente modifica o integra ciò che i sensi percepiscono per dargli un senso. Prima cogliamo globalmente l’immagine, poi cogliamo i particolari e a volte la nostra interpretazione cambia man mano che cogliamo il senso di tali particolari.

Certamente nuova e interessante questa lezione della prof. Tatafiore, anche se l’argomento non è proprio dei più semplici.

 

E sono 80 !!!!

Tanti carissimi auguri, Vanna! Hai ragione, 80 anni sono tanti e il loro peso si fa sentire sul tuo fisico un po’ ribelle, ma la tua anima è leggera e giovane più che mai, per questo sei circondata da tanto affetto e devozione. Un abbraccio da tutti noi che ti vogliamo bene.

Vanna e seminaristi

Ute: La rivoluzione industriale nell’Erbese – F. Julien: Nutrire la vita.

Per Erbese si intende la zona comprendente la città di Erba, il circondario e la Valassina.

E’ del 1450 un documento che riporta un contratto tra i Missaglia di Canzo e gli Sforza per una fornitura  di ferro per armature, ne consegue che a Canzo dovevano esserci giacimenti di ferro e anche la tecnologia per l’estrazione e la lavorazione del metallo.  Continue reading “Ute: La rivoluzione industriale nell’Erbese – F. Julien: Nutrire la vita.”

UTE: Fermo e Lucia – Diritto di famiglia (parte seconda)

Come è noto, la prima stesura dell’opera più famosa di Alessandro Manzoni risale al 1823 e il suo titolo era: Fermo e Lucia. Il romanzo verrà poi ampiamente rivisto e rielaborato e verrà pubblicato nella sua versione definitiva nel 1842.

Manzoni scrive di getto “Fermo e Lucia” in un momento di grandi tensioni politiche (ricordiamo i moti di Milano del 1821 con l’arresto di Silvio Pellico, Maroncelli  …) ed era sottoposto a sorveglianza dalla polizia austriaca. Inoltre , sua moglie aveva già notevoli problemi di salute.

Gli episodi  raccontati sono gli stessi della versione definitiva e pure i personaggi sono gli stessi, anche se taluni hanno un nome diverso. Nei vent’anni in cui Manzoni si è dedicato alla rielaborazione del suo romanzo, ha incentrato la sua attenzione soprattutto sul linguaggio, ma ha ridimensionato e affinato anche la struttura complessiva del romanzo facendone un’opera estremamente armonica, in cui traspare anche, attraverso gli avvenimenti, l’attenzione alla psicologia dei personaggi. Manzoni dice di aver trovato la storia di Fermo e Lucia in documenti di archivio, ma questo  è solo un artificio narrativo, perché tutto infatti è frutto della sua creatività.

Per scrivere un romanzo a sfondo storico, è necessario studiare a fondo il periodo in cui l’opera è ambientata e Manzoni si è ispirato molto all’opera dello storico Giuseppe Ripamonti (latinista  del cardinale  Federico Borromeo) e agli scritti dell’economista Melchiorre Gioia.

Don Ivano, come sempre, sa intrattenere in modo interessante e piacevole il suo uditorio.

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DIRITTO DI FAMIGLIA – Il prof. Spagnuolo riprende il discorso da dove è stato interrotto la volta precedente, commentando l’articolo 30 della Costituzione Italiana, nel quale è contemplato il dovere di mantenere ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Bisogna tener conto, per apprezzare la modernità e la novità di questo articolo, che nel 1946 quando si è cominciato a scrivere la Carta Costituzionale, erano ancora molto diffusi i pregiudizi contro le ragazze madri e la discriminazione verso i figli ingiustamente etichettati come “illegittimi”.  Ciò si deve al grande successo riscosso in quel periodo dalla commedia di Eduardo De Filippo “Filomena Marturano”, che trattava in modo mirabile proprio questo tema: i figli sono tutti uguali e hanno gli stessi diritti solo per il fatto di essere stati messi al mondo.

L’articolo seguente, il numero 31, continua affermando che la Repubblica sostiene le famiglie bisognose, protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù.

Anche nella dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948)  e nella Carta Sociale Europea (1961) si afferma l’importanza della famiglia come nucleo fondamentale della società.

Si è poi passati a evidenziare le diverse tipologie di famiglie: quelle nate da matrimonio civile (celebrato dal sindaco o da un suo delegato); quelle nate da matrimonio concordatario (matrimonio religioso); quelle originate da unioni civili (tra persone dello stesso sesso) o quelle economiche (nate per la semplice condivisione delle spese).

Il divorzio annulla il matrimonio civile, ma non quello concordatario (per il quale sono previsti comunque molti casi di nullità). In questi casi, la legge tutela principalmente i diritti dei figli.

Non possono contrarre matrimonio i minorenni se non per  decreto del giudice che riconosca l’esistenza di particolari situazioni.

Sempre interessante ascoltare queste lezioni esposte con chiarezza, semplicità di linguaggio  e  indubbia competenza.

 

Poesia: L’edera (G. D’Annunzio)

Un D’Annunzio per me  sconosciuto in questa poesia che ben dipinge uno scorcio di primavera:

L’EDERA

“Le edere rigerminanti salivano
pel vecchio muro scrostato
con un impeto di giovinezza;
si attorcigliavano alle
travi della tettoia come a tronchi vivi;
coprivano i mattoni
vermigli d’una tenda
di piccole foglie cuoiose,
lucide, simili a laminette di smalto;
assaltavano le tegole
allegre di nidi: vecchi e nuovi nidi
già cinguettanti
di rondini in amore”

D’Annunzio non è tra i poeti che più amo, ma bisogna riconoscergli una grande maestria nell’uso delle parole: l’immagine delle piccole foglie cuoiose che “assaltavano le tegole allegre di nidi” è veramente bella ed efficace.

Fine della siccità?

Che siamo tutti preoccupati per la scarsità di piogge (per non dire assenza) in questo inverno, almeno qui nelle nostre zone, è inutile dirlo. Vediamo tutti i fiumi al minimo della portata come se fossimo in agosto e, solo per dirne una, io ho dovuto (prima volta nella mia vita) innaffiare l’aiuola per consentire a primule e viole di fiorire.

Se si protraesse questa situazione credo che saremmo in grave difficoltà nei prossimi mesi estivi, ma qualche meteorologo ci dà qualche motivo per ben sperare … a noi conviene credergli e fare qualche danza della pioggia.