Si comincia a parlare di non-autosufficienza.

Solo chi ha provato ad avere in casa una persona non autosufficiente , può capire quale stravolgimento comporti tale presenza nella vita di una famiglia.
Generalmente c’ è una donna che si accolla la parte maggiore di questo fardello e attorno a lei possono esserci a turno altre persone: figli, marito, fratelli, i quali devono tener conto nella loro giornata che c’ è quell’ incombenza che li aspetta.
In certe situazioni possono essere presenti anche degli operatori messi a disposizione dal comune per qualche momento , ma poi per le altre 23 ore della giornata il peso ricade sulla famiglia. Così parlare di ferie diventa un’ utopia e ritagliarsi un’ ora di svago quasi impossibile. A volte anche poter dormire di notte non è consentito.

Se la situazione si prolunga per anni e se le famiglie non sono fortemente unite ,esse rischiano di scoppiare.

Non vi è molta attenzione per questo problema, forse proprio perchè sono le donne a stringere i denti e a gestire le situazioni anche più penose, mentre in genere sono uomini quelli che potrebbero decidere interventi di sostegno.

Ci sono però alcune iniziative che sembrano cercare di smuovere le acque e le voglio segnalare.

* A Bari il 18 e il 19 Aprile si discuterà di Non Autosufficienza , vista da sud

* A Torino il 18 maggio al Centro Incontri Regione Piemonte si terrà un convegno, organizzato dalla Chiesa Valdese, indirizzato agli operatori sanitari e alle famiglie. In particolare si metteranno a fuoco le modalità per sfruttare al meglio e valorizzare le possibilità residue di movimento dell’ assistito.
QUI in questo sito tutte le informazioni sulle modalità di iscrizione (termine 30 aprile).