La poesia di Tessa.

L’ esponente più importante della poesia dialettale milanese del novecento è Delio Tessa, che viene paragonato a D’ Annunzio o Ungaretti poeti suoi contemporanei.

La pobbia de cà Colonetta

L’è creppada la pobbia de cà
Colonetta: tè chì: la tormenta
in sto Luj se Dio voeur l’à incriccada
e crich crach, pataslonfeta-là

me l’à trada chì longa e tirenta,
dopo ben dusent ann che la gh’era!
L’è finida! eppur…bell’e inciodada
lì, la cascia ancamò, la voeur nò
morì, adess che gh’è chì Primavera…

andemm…nà…la fa sens…guardegh nò!

TRADUZIONE.

Il pioppo di casa Colonnetti

E’ morto il pioppo di casa
Colonnetti: ecco l’uragano
di questo luglio de Dio vuole ce l’ha fatta
e cric crac, patapunfete-là

me lo ha scaraventato qui lungo e disteso,
dopo ben duecento anni che c’era!
E’ finito! eppure…anche inchiodato
lì, germoglia ancora, non vuol
morire, adesso che viene Primavera…

andiamo…via…fa pena…non guardarlo

Questa è una poesia giovanile, ma ci sono poesie più mature e più significative, che hanno però il difetto di essere molto lunghe.

Tre giorni sembrano pochi….

Congedo di paternità

Questo governo è davvero efficiente: riesce a “trovare la quadra” in poco tempo là dove per decenni non si è mai trovato l’ accordo . E’ per questo che riceve apprezzamenti in campo internazionale!
Questo governo però ha fatto un grave errore di valutazione (oltre alle modifiche dell’ articolo 18 che hanno creato tanti dissapori): ha pensato che la stessa efficienza del ministro Fornero fosse estendibile a tutte le donne italiane…..
Abbiamo letto nei giorni scorsi la sua pagella da liceale, sappiamo del suo brillante curriculum e forse è riuscita anche a ottimizzare i tempi della maternità e a eliminare tutti i piccoli guai che sono ad essa connessi.
Certo lei non avrà mai avuto mastiti, non avrà mai perso notti di sonno ( sua figlia , che è così brava anche adesso, avrà capito subito che quando c’ è buio bisogna dormire), non avrà mai avuto noiosi e controproducenti problemi nell’ allattamento e certo pensa che tutte le donne si debbano adeguare ai suoi standard di efficienza., altrimenti non avrebbe mai pensato di risolvere il problema delle pari opportunità obbligando i padri a prendersi TRE GIORNI DI CONGEDO CONSECUTIVI per paternità.
Quali problemi risolverà quel padre , anche lui efficientissimo, in tre giorni consecutivi?
Forse potrà imparare a sterilizzare i biberon o a rendersi conto di dove la moglie abbia sistemato pannolini e cremine e forse potrà imparare a tenere in braccio quel “cosino” che sbraita in maniera incredibile ad ogni momento, ma oltre a questo cosa potrà mai fare un padre in tre giorni consecutivi?
Se fossero tre giorni da prendere in caso di necessità, forse quel padre potrebbe accompagnare moglie e neonato/a alle prime visite di controllo Aiutando la consorte a destreggiarsi tra borse e seggiolini per auto …..
In questa forma il congedo per paternità fa un po’ ridere , diciamolo francamente.
La Fornero dice che è per far passare il messaggio della necessità che anche i padri si sentano coinvolti nella cura dei figli , ma per questo, se un padre ha un po’ di sensibilità e di senso di responsabilità, non servono quei tre giorni; se invece non sente tutto questo , anche quei tre giorni gli serviranno solo per andare un po’ di più al bar.

Caro ministro Fornero, o lei insegna alle donne italiane come risolvere in tre giorni i problemi della crescta di un figlio o bisognerà allungare il periodo di congedo obbligatorio per i padri, non crede?