Ancora poesia all’ UTE.

Oggi all’ UTE (Università della Terza Età) nella prima ora abbiamo assistito a una bella lezione di medicina sulla tiroide, tenuta dal figlio di una mia cara amica, che poi ho cercato di salutare personalmente.
La seconda ora è stata dedicata al Pascoli, quello meno conosciuto, quello più cupo, inquieto e insieme più moderno.
La sala era piena ( e mi sembra che gli uomini siano sempre più numerosi). Tutti in religioso silenzio abbiamo ascoltato la lettura di:
ARANO
Al campo, dove roggio nel filare
qualche pampano brilla, e dalle fratte
sembra la nebbia mattinal fumare,
arano: a lente grida, uno le lente
vacche spinge; altri semina; un ribatte
le porche con sua marra paziente;
ché il passero saputo in cor già gode,
e il tutto spia dai rami irti del moro;
e il pettirosso: nelle siepi s’ode
il suo sottil tintinnio come d’oro.

IL TEMPORALE
Un bubbolìo lontano…
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare;
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.

IL LAMPO
E cielo e terra si mostrò qual era:

la terra ansante, livida, in sussulto;

il cielo ingombro, tragico, disfatto:

bianca bianca nel tacito tumulto

una casa apparì sparì d’un tratto;

come un occhio, che, largo, esterrefatto,

s’apri si chiuse, nella notte nera.

Sono seguite poi IL TUONO – L’ASSIUOLO – IL X AGOSTO – e per finire una versione piacevolissima de “L’ aquilone” accompagnata da immagini suggestive e dal coro a bocca chiusa della Madama Butterfly.
Alla fine la sala è esplosa in un fragoroso applauso.
Sono veramente simpatici i pensionati erbesi che dimostrano di apprezzare tanto la poesia!

Schiave del sesso: un enorme e turpe giro di affari .

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/02/16/news/prostituzione_in_italia_inchiesta-28739620/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2012%2F02%2F16%2Fnews%2Fla_fabbrica_delle_lucciole-28743632%2F

Non si può non restare impressionati leggendo questa inchiesta di Repubblica sulle schiave del sesso in Italia. Come si può restare indifferenti sapendo che migliaia di donne ogni giorno vengono sottoposte a umiliazioni, vessazioni e maltrattamenti che a volte (spesso) sfociano nell’ omicidio?

Provo grande pena per le povere donne che, consapevoli o inconsapevoli, cadono sotto le grinfie dei loro sfruttatori; provo orrore per questi ultimi, che trattano degli essere umani alla stregua di carne da macello…. ma che dire dei clienti italiani che si avvicinano a queste donne ben sapendo in quale condizione sono tenute? Non viene mai loro in mente di rendersi complici di delitti mostruosi? Non provano mai a pensare a quelle donne come ad esseri simili a loro stessi o alle loro mogli, figlie, sorelle…

Credo che tutti dovremmo sentirci in dovere di chiedere interventi severi per reprimere questo triste fenomeno e per ridare una speranza di vita a tante giovani donne . La schiavitù in Europa è stata abolita solo duecento anni fa , nel 1815, (e questo è già incredibile in un continente che si diceva cristiano da quasi 2000 anni) e ppure noi la tolleriamo ancora nelle nostre strade e nelle nostre città e l’ unica reazione che ci consentiamo è quella di sentirci infastiditi