Attenzione al phishing!!!

Ieri mi è arrivata una mail che mi diceva di collegarmi al più presto con il sito delle Poste per sbloccare la carta di credito che era stata disattivata per motivi di sicurezza.

La cosa mi è sembrata subito sospetta e ho atteso di informarmi meglio. Stamattina mi è arrivata la stessa mail , speditami nel cuore della notte, ma con un particolare: il link indicato in calce al messaggio non portava più da nessuna parte.
Ho telefonato al direttore dell’ Ufficio postale che mi ha confermato quello che ormai avevo capito da me:

E’ UN TENTATIVO DI PHISHING , CIOÈ DI ADESCAMENTO , PER INDURRE IL DESTINATARIO DEL MESSAGGIO A FORNIRE I DATI DELLA SUA CARTA DI CREDITO E POTER COSÌ SVUOTARE IL CONTO !!!

Chiunque riceva messaggi di questo genere si guardi bene dal cadere nella trappola: nè le banche , nè le poste mandano mai richieste di dati via mail.

Tutti in guardia!!!!

IACO, il pappagallo …(di nonna mimma)

Iaco
Quando lo regalai alla mamma Iaco aveva 4 mesi ed era appena stato “svezzato” dalla sua allevatrice.
Diceva solo ciao e non era dato sapere se avrebbe parlato. E’ stato un grande impegno, anche se di bella compagnia, per la mamma vedova e sola da molti anni. Credo che Iaco abbia sofferto molto la perdita della “ sua” mamma, me ne resi conto quando entrò in casa mia dopo 9 anni. Per lungo tempo non mi accettò e mi beccava ad ogni occasione . Imparò a volare per casa girando intorno tra corridoio e soggiorno, prima incerto e poi sempre più sicuro; non atterrava più sul pavimento o sul braccio, ma andava a sistemarsi sulla porta del bagno ; aveva riacquistato fiducia
Quando lo ereditai, aveva un bel repertorio che sciorinava con disinvoltura rispondendo alle domande , diceva ” Vaff…..” a chi gli faceva un dispetto e si ripeteva, allungando la ” u” se il dispetto continuava.
Chiamava per nome tutti i vicini di casa, abbaiava , miagolava nei toni più svariati degli umori felini, ma soprattutto cantava “Fratelli d’ Italia” e imitava la mamma come un registratore.
Aveva imparato ad aprire la gabbia spingendo da un lato il chiavistello con la punta del becco per poi tirarlo dall’altra parte, apriva anche i lucchetti di rinforzo .
Gli ho insegnato a fare il bagno nel bidet ; al primo approccio stando sul bordo , con la
>zampa tastò l’acqua per lui sconosciuta sotto quella forma; molto diffidente, provò ancora con l’altra zampa e quando finalmente saltò dentro fu uno spasso vederlo sguazzare con quelle ali troppo grandi per quella “tinozza” e saltare su e giù dal bordo, giocando come un bambino.
Da allora, per prima cosa, toglieva i tappi, rosso e blu, dai rubinetti e li buttava per terra dopo averli rigirati nel becco, io li rimettevo a posto e il gioco durò finchè non li distrusse. Lo chiamavo Paperetto e gli piaceva ripetere questa parola. La nostra convivenza non durò a lungo perché con la morte della mamma, caddi in una depressione così profonda che neanche la nascita della nipotina riuscì a migliorare e fu così che per vari motivi, tradendo la sua fiducia, regalai Iaco-Paperetto a una cara persona, che insieme con i suoi 5 gatti, alcuni cani , un marito e tre figli lo ha accolto con gioia e non potrebbe più farne a meno.
Io posso ancora vederlo quando la sua attuale padrona mette la gabbia fuori casa e passando lo chiamo ancora ” Paperetto”. Benchè siano già passati alcuni anni ,si blocca ,mi guarda, non mi risponde più come allora ma quando mi allontano mi lancia un fischio. Come suo ricordo è rimasta la porta del bagno tutta “sgranocchiata” per affilarsi il becco,l’oblò della lavatrice, che perde ad ogni centrifuga per i graffi infertigli dalle sue unghie, i tagli sui mocassini che trovava sul suo cammino quando girava a piedi per casa.
P.S. Questo è il racconto di Nonna Mimma, una nonna che mi fa l’ onore di seguirmi e di condividere con me alcune storie legate alla sua vita. Grazie, nonna Mimma!!