Cambiamenti … stimolanti…

Rientro a casa che è quasi sera e trovo nella cassetta della posta un cartoncino: qualcuno è passato per prendere la lettura del contatore del gas , ma io non c’ero e quindi mi invita a provvedere personalmente a inviare l’autolettura al mio fornitore…- Poco male – penso- domani provvederò….-

Poche ore dopo mi arriva la telefonata di un’amica anziana e sola, angosciata : anche lei ha trovato la stessa cartolina nella posta , perchè lei sì era in casa, ma  non apre a nessuno: ha troppa paura di ladri e truffatori e teme che anche in quella cartolina sia nascosto un qualche tentativo di truffa. La rassicuro: i suoi timori non hanno ragion d’essere,  un truffatore avrebbe agito diversamente. Le dico che c’è solo da mandare la lettura del contatore alla compagnia del gas, credendo di confortarla, invece ottengo l’effetto contrario: si angoscia ancora di più perchè lei non sa proprio come fare, non saprebbe da dove cominciare… Le dico subito che non deve preoccuparsi: è una cosa semplice e l’aiuterò.

Il giorno dopo eccomi munita di occhiali e del necessario per scrivere e vado dall’amica. Insieme leggiamo il contatore, prendiamo il codice cliente dalla fattura e chiamiamo il numero verde: al primo tentativo non risponde nessuno, ma al secondo tutto funziona come si deve e quando la voce al telefono conferma l’avvenuta registrazione della lettura, la mia amica si commuove : lei ormai certe cose nuove  non le sa affrontare e si sente a disagio in questo mondo che cambia vorticosamente……

A tutti i miei coetanei e a tutte le mie coetanee (70 o giù di lì) che dicono:”Ah, quando ci sono cose nuove io lascio fare ai miei figli” io raccomanderei invece di cercare di stare al passo con le nuove invenzioni e con le nuove procedure burocratiche fin che hanno la possibilità di farlo: un giorno potrebbero vivere più serenamente e  avere meno paura del mondo che li circonda. Noi siamo più fortunati di quelli che si sono visti piombare addosso le nuove tecnologie quando ormai erano troppo in là con gli anni, noi siamo ancora in tempo e possiamo ancora imparare.

I cambiamenti non devono paralizzarci, ma anzi ci devono stimolare a restare attivi e …in campana….

UTE: Medicina e filosofia: empatia e neuroni a specchio.

Cos’ è l’EMPATIA? Cosa sono i Neuroni a Specchio (NS)? (dr. Lissoni)

Empatia è la capacitàdi riconoscere e partecipare ai sentimenti altrui pur essendo  consapevoli che non sono nostri e mantenendo così  il  distacco necessario per poter essere anche critici.

L’ empatia è importante nella risoluzione dei conflitti, perchè ci rende capaci di “metterci nei panni degli altri” e trovare così il giusto compromesso. Darwin per primo studiò la comunicazione corporea tra le scimmie, ma in tutti i mammiferi sono presenti atteggiamenti che mettono in azione l’empatia.Le stesse cure parentali sono frutto di empatia e le femmine sono particolarmente sensibili.

Le espressioni facciali attraverso cui manifestiamo i nostri stati d’animo sono comuni a tutte le popolazioni del mondo e la loro elaborazione è istintiva. L’empatia precede la comunicazione linguistica , che moltiplica i vantaggi dell’empatia.

NEURONI A SPECCHIO.

neuroni a specchio schemaResponsabili a livello neurologico dell’empatia sono i NEURONI a SPECCHIO, scoperti da un gruppo di ricercatori di Parma negli anni 80/90 del secolo scorso. Essi si trovano nella parte anteriore del cervello e vengono attivati soprattutto dai neuroni della vista che si trovano invece nella parte posteriore del cervello. I NS sono molto importanti per l’apprendimento dato che si impara soprattutto per imitazione. I soggetti psicopatici incapaci di empatia,sono meno sensibili al dolore proprio ed altrui.

La lettura è capace di indurre empatia, così come un film o un’opera teatrale.

A questo punto si è inserito nella lezione il prof. Creuso, che ha trattato il tema dell’empatia dal punto di vista filosofico, che ci ha spiegato come noi apprezziamo negli altri soprattutto cioò che hanno in comune con noi e che invece respingiamo chi ci appare diverso : nella valutazione degli altri partiamo sempre da noi stessi.

Nel mondo greco il “conosci te stesso” era sempre legato al mondo esterno, all’ambiente naturale e sociale e il termine empatia stava ad indicare l’immedesimazione degli spettatori nei personaggi rappresentati negli spettacoli teatrali.

Poi il termine empatia fu dimenticato per secoli ; solo nell’800 si ricominciò a parlarne e solo dopo la scoperta dei neuroni a specchio i filosofi hanno cominciato a cercare di definirli.

Per finire una bella citazione di GANDHI :”La vita è come uno specchio: se sorridi ti restituisce il sorriso”