Poesia: Sirene e ancora sirene

Da un po’ di tempo la mia amica P. non mi inviava più i suoi scritti, le sue poesie o, come lei li chiama, i suoi “sfoghi”.

Ma oggi, con mia grande gioia, ecco che nella cassetta della posta ho trovato il suo dono che io trascrivo qui.

Quegli intensi suoni prolungati delle sirene // che taSirena-dell-ambulanza-se-le-altre-auto-non-si-fermano-chi-responsabile-del-sinistro-370x230gliano l’aria ed il cuore.

Quel silenzio così pesante// e stranamente rumoroso che ti immobilizza in un clima surreale.

cielo e soleQuel cielo tanto azzurro // e quel sole forte ed indifferente che ti invitano a stupirti.

Quel vento così improvviso // da non lasciarti capire se il suo passaggio// ti lascia uno schiaffo o una carezza.

Mentre respiro il mio mondo // sul balcone di casa, avverto l’aria, mai così pulita

e una piccola lucertola inconsapevole// che immobile cerca luce e tepore sul davanzale.

Nel silenzio senza confini// il tempo si dilata e ti disorienta.

Tra tanta atmosfera di attesa// si cercano in ogni modo

gli affetti più cari e le cose più semplici.

 

Grazie, amica P! Hai saputo ben rievocare l’atmosfera terribile dei giorni passati, che contrastava con  la bellezza della natura: il cielo, il sole, il vento, la lucertola continuavano a fare  quello che hanno sempre fatto, senza curarsi delle nostre paure e la loro imperturbabilità un po’ ci rassicurava: la vita continuava e avrebbe trionfato sulla morte…… Intanto capivamo che  era il momento di dare importanza alle cose essenziali e a ciò che più conta: l’amore delle persone a noi care.

Grazie, ancora, amica carissima! Ti giunga un abbraccio affettuoso e virtuale.

 

Al mercato, questa mattina…

Al mercato questa mattina, (ore 9)  ho notato che qualche cosa non stava

il piazzale del porticato.
il piazzale del porticato.

andando per il verso giusto: sulla via antistante la Chiesa di S. Eufemia erano posizionate le bancarelle su entrambi i lati della strada, così che la gente non poteva certo mantenere la distanza di sicurezza, mentre il piazzale del porticato e quello davanti alla farmacia erano completamente deserti. Forse chi doveva occupare quegli spazi ha rinunciato ad essere presente? o c’ è un altro motivo che ha indotto le autorità preposte a scegliere quel tipo di distribuzione degli spazi?

Spero che la mancata osservanza della distanza di sicurezza (per la verità, tutti indossavano la mascherina), che ho notato questa mattina, non porti a un aumento dei casi di contagio nei prossimi giorni.

(L’immagine qui sopra è stata presa da internet: non è stata scattata questa mattina)