La Pentecoste “delle genti”.

Oggi si celebrava la Pentecoste.

Il racconto degli Atti degli Apostoli è una delle pagine più suggestive delle Sacre Scritture, dove il rombo di tuono, il vento, le fiamme di fuoco vogliono dare il senso dell’eccezionalità dell’evento che stravolgerà la vita di alcuni pescatori impauriti e certo non troppo istruiti per farne dei testimoni, dei predicatori, dei profeti in grado di farsi capire da gentii di lingue diverse. Era per gli Ebrei la festa che ricordava la consegna delle tavole della Legge a Mosè, per noi è la data che segna la nascita della Chiesa  con il chiaro imperativo di rivolgere la sua missione a tutti i popoli.

E’ a ragion veduta che in questa giornata viene celebrata anche la “Festa delle Genti”, che quest’ anno, nella nostra parrocchia, ha assuntoimg-20190609-wa0003img-20190609-wa0005un tono più intimo. Dopo una messa alla presenza di alcuni “nuovi italiani” provenienti da diversi continenti, abbiamo pranzato insieme con i piatti preparati dalla Caritas parrocchiale.

Nel pomeriggio, è stato molto bello ascoltare i racconti dei nostri concittadini provenienti dal Togo, dal Ghana, dall’Etiopia, dal Marocco, dal Kosovo, dal Perù… Ognuno di loro ha ricordato la  partenza dal proprio paese, le sofferenze del viaggio, le difficoltà dei primi tempi e poi il lento, ma progressivo miglioramento delle condizioni di vita proprie e della propria famiglia.  Dietro le parole di ognuno si potevano sentire le stesse apprensioni, le stesse preoccupazioni, gli stessi sentimenti, la stessa umanità…..

Questo incontro ha permesso a noi “indigeni” di conoscere persone che hanno saputo lottare con coraggio per affermare la propria dignità e ai “nuovi cittadini” l’occasione per stabilire nuovi rapporti e migliorare la propria integrazione nella nostra comunità.
Un grosso grazie alle donne della Caritas e al nostro parroco che sa dare il vero senso alla parola “accoglienza”.