Il coraggio del dissenso.

Josef Mayr Nusser con la moglie e i l figlioletto.
Josef Mayr Nusser con la moglie e il figlioletto.

Non conoscevo la sua storia e non conoscevo nemmeno il suo nome: Josef Mayr Nusser  era nato nel 1910, come mia madre.  Ma è morto all’età di 35 anni per essersi rifiutato di prestare il giuramento richiesto a chi veniva arruolato nelle SS.

ERa di Bolzano. Era stato costretto ad arruolarsi e, in un tempo in cui tutti preferivano mettere la sordina alla voce della coscienza e adottare l’alibi del dovere di obbedire agli ordini superiori, di avere obblighi verso la propria famiglia, lui ha avuto il coraggio di dire “No!!” pur nella piena consapevolezza che questo comportava la condanna a morte.

Tante volte mi sono chiesta se sarebbe stato possibile a quei tempi sfuggire alla propaganda incalzante dei regimi totalitari, se sarebbe stato possibile conservare una propria capacità di giudizio, una capacità critica tale da consentire il discernimento del bene dal male e, constatando lo svolgersi degli eventi, a volte mi sono detta che forse tutti sono rimasti vittime di una follia collettiva che obnubilava le coscienze.

Josef May però e alcuni altri dimostrano che sarebbe stato possibile scrivere un’altra storia se in tanti avessero avuto il coraggio di far prevalere il senso di umanità e di rispetto per se stessi e per gli altri.

 

 

Coronavirus: E’ questione di scelte.

PROBLEMA Dati: Negli Stati Uniti un tampone del #coronavirus costa $3500; Negli Stati Uniti non c’é la sanità pubblica in grado di fare tamponi; Negli Stati Uniti le assicurazioni private non passano i tamponi; Domanda: Quanti positivi sono stati accertati negli Stati Uniti?”

Questo è un Tweet di Manina che ho trovato su Twitter.

SE davvero le cose stanno così, è logico dedurne che almeno negli Stati Uniti non si registrerà mai una epidemia di coronavirus e forse nessun’altra epidemia…. La gente si ammalerà, i più acciaccati moriranno, ma tutto sarà considerato normale amministrazione. Nessuno statunitense verrà messo in quarantena negli aeroporti internazionali  e sarà libero di spandere a piene mani il virus; i turisti non avranno paura di correre per le strade degli USA e forse si ammaleranno, qualcuno morirà, ma tutto questo sarà imputato alla malasorte …. e basta.

Quale atteggiamento  sarà quello più giusto? Quello degli Stati Uniti che ignorano il problema o il nostro? Lo sapremo solo vivendo…..