Giornata del rifugiato.

http://www.avvenire.it/Cronaca/rapporto+rifugiati_201106201333343000000.htm

Quasi 44 milioni di persone nel mondo sono in fuga dalle loro terre martoriate dalla guerra.

Credo che noi abituati a una vita tranquilla, a svegliarci la mattina nel nostro letto, ad annoiarci davanti alla TV leccando un gelato, a chiedere al nostro frigorifero quanto può saziare il nostro appetito, credo che  noi, dicevo, non riusciamo nemmeno lontanamente a immaginare come sia la vita di un profugo.

Credo che siano ormai pochi qui da noi quelli che ricordano cosa significhi vivere sotto i bombardamenti, quando la morte è sempre in agguato ed è esperienza quotidiana , mentre la vita è un calvario continuo tra fame , malattie e violenze di ogni genere.

Forse solo per questo tolleriamo tranquillamente parole come quelle sentite ieri a Pontida , che trasudano indifferenza e ostilità.

Ma 60 anni fa anche l’ Italia ha firmato , il 20 giugno 1951, la Convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati e ad essa lo Stato Italiano deve adeguare la propria accoglienza all’ umanità sofferente che si affaccia alle sue porte.

Incontro sulle rive del lago…

Dopo molti giorni di pioggia incessante, il sole ci ha fatto dono di alcune ore di quasi estate. Sulle rive del lago molta gente approfitta della bella giornata per passeggiare o per impigrirsi ai tavolini del bar all’ aperto.

Samuele , dopo aver dato il pane raffermo alle ochette e alle folaghe, si è divertito sui giochi dell’angolo attrezzato per il divertimento dei bambini, poi,  ormai sulla via del ritorno, ci siamo imbattuti in un gruppo di oche intente a beccare sulle rive del lago e in mezzo ad esse c’ era un’ anatra con cinque paperelli piccolissimi,  nati da pochi giorni,

Erano bellissimi e tenerissimi: si attardavano a beccare tra l’ erba tenera  senza mai perdere di vista la loro mamma, che era indaffaratissima a custodire i suoi piccoli e a far fronte agli attacchi di una grossa oca .

Tutti i passanti si fermavano ad ammirare la nidiata e una signora osservava giustamente che spettacoli come quello erano comunissimi quando lei era bambina… E’ vero: in ogni cortile a primavera c’ erano una chioccia o un’ oca coi pulcini al seguito  e i bambini spesso potevano prenderli tra le mani e affezionarsi all’ uno o all’ altro in particolare… Ora invece i nostri bambini per vivere  questi momenti , devono contare su un colpo di fortuna come quello capitato oggi a Samuele, che ha cercato in ogni modo di toccare un anatroccolo, senza riuscirci…..

Fukushima giorno per giorno…

Dalle pagine dei giornali e dai titoli dei TG pare sia scomparsa ogni traccia dell’ incidente nucleare di Fukushima e la gente forse può pensare che tutto sia risolto , ma così non è.  Le news-letters che mi arrivano ogni giorno da Greenreport monitorano  costantemente la situazione e per avere un’ idea di come stiano le cose ricopio qui i titoli delle ultime notizie.

31/5 – Alti livelli di radioattività al reattore 2 e in mare. – Uomini e mucche contaminati.

1/6   – IAEA : a Fukushima 4 reattori a rischio fusione.

3/6   – Lotta contro il tempo per sistemare 100.000 tonnellate di acqua radioattiva.

6/6   -La centrale galleggia su 100.000 tonnellate di acqua radioattiva.  Il governo autorizzerà l’          incenerimento dei detriti radioattivi.

7/6    – Agenzia per la sicurezza nucleare riscontra radiazioni doppie rispetto alle stime del mese di aprile.   Il governo pensa a energie rinnovabili e risparmio energetico.

8/6    – La Tepco testa il sistema di depurazione delle acque.

9/6    – Stronzio-90 anche fuori dall’ area di esclusione della centrale nucleare.

10/6  -La Tepco riprova a smaltire l’ acqua radioattiva.   I bimbi di Fukushima con i dosimetri e il tè radioattivo.

Come si deduce già dai titoli la situazione è ben lungi dalla soluzione e chi volesse saperne di più può andare sul sito di Greenreport : http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=search_result

Giornata internazionale dell’ ambiente.

Nei giorni scorsi, ho avuto modo di rivedere la rappresentazione della vita della Terra su una immaginaria “linea del tempo”. Mi ha sempre riempito di stupore, anche quando la spiegavo ai miei scolari, vedere come la permanenza dell’ uomo sul nostro pianeta  occupi solo un’ infinitesima parte di quella linea  e che la storia vera e propria , quella documentata, non sia che un “battito di ciglia” .

Eppure in questo brevissimo tempo l’ uomo ha certo sconvolto più di tutti gli altri esseri viventi messi insieme l’ equilibrio del suo pianeta, soprattutto negli ultimi decenni con lo sfruttamento  insensato delle risorse e con la scoperta di tecnologie in grado di alterare o minacciare addirittura la vita sul pianeta.

Oggi si è celebrata la “giornata internazionale dell’ ambiente”, ma mi pare che si sia persa un’ occasione per riflettere e far riflettere sul dovere  di rispettare l’ ambiente in cui viviamo: noi ne siamo solo temporaneamente gli affittuari e ,come è previsto in ogni contratto di locazione , abbiamo il dovere di riconsegnare questa Terra a chi verrà dopo di noi in condizioni che consentano di continuarci a vivere.

Ballata delle donne.

 Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:                 
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano. ( E. Sanguineti)

In questo giorno un po’ particolare per me, mi fa piacere pubblicare questa poesia che ho trovato navigando per blog. Mi sembra un bell’ inno alla donna … anche se non condivido le parole “la lunga notte, che divento niente”.

Penso che nessuno di noi diventi niente, che restiamo nel cuore di chi ci ricorda e nel dna di chi viene dopo di noi , in più chi crede “sa” che  “vita mutatur, non tollitur” (la vita cambia, non finisce).

 

 

I marusticani.

Avevo una compagna di scuola, ai tempi delle medie, che era anche la mia migliore amica. Abitava in una  casa di campagna .  Mi bastava una corsa in bicicletta per andarla a trovare e scambiare quattro chiacchiere.

Nel praticello dietro casa c’ era un grande albero di marusticani , specie di piccole prugne che maturavano alla fine della primavera, ma che io preferivo mangiare ai primi di giugno (mi pare di ricordare), quando erano ancora acerbi .

La loro polpa era croccante e il loro sapore aspro ti faceva venire l’ acquolina in bocca proprio come mangiando una fetta di limone. Ne facevo vere scorpacciate, perchè quei frutti non venivano raccolti per essere venduti, ma venivano offerti a chiunque volesse andare a coglierli. Io me ne mettevo in grembo una bella manciata e li sgranocchiavo con enorme piacere mentre, seduta sul praticello  sotto l’albero, chiacchieravo  con la mia amica  , scambiando con lei confidenze e piccoli segreti .

Da troppo tempo non mangio più marusticani; da troppo tempo non rivedo più quell’ amica….

L’orto si trasferisce sul banco di cucina.

Di questi tempi e’ facile vedere nei nostri mercati piantine di insalata in vasetto, pronte da trapiantare nell’ orto: sono appena un po’ cresciute giusto quel tanto per consentire la loro sopravvivenza dopo il “trasloco”.

Ieri invece mia figlia e’tornata dalla spesa con un bel cespo di lattuga in vaso e subito si e’ messa a tagliarne le foglie esterne per il pranzo di mezzogiorno. Stamattina le ho dato un po’ di acqua e si sta mantenendo freschissima e fragrante: e’ certo un modo intelligente di vendere questo ortaggio, visto che si sa che quello in busta e’ soggetto alla proliferazione dei batteri.

Week end.

Il nostro week end e’ cominciato la mattina presto perche’ dovevamo andare con una famiglia di vicini al Museo in cui era stata allestita una mostra sui dinosauri mirata soprattutto ad attirare l’ interesse dei bambini. Dopo aver attraversato mezza Londra passando da un treno all’ altro (i tempi d’ attesa sono sempre contenutissimi, pochi minuti al massimo per le coincidenze), siamo arrivati a destinazione. L’ attrazione si e’ rivelata un po’ un bluff dal punto di vista meramente conoscitivo, ma un successo per la ricostruzione di alcune scene con suoni, luci ed effetti vari che hanno incantato Samuele e il suo amichetto.  C’ erano certamente altre cose piu’ valide scientificamente, ma il nostro itinerario non poteva comprenderle, visto che sarebbe stato impossibile interessare oltre due bambini di tre anni.

Dopo uno spuntino al bar del museo e un salto allo shop, ci siamo avviati verso il treno che ci avrebbe portato verso il centro citta’ dove ci aspettava quello che si puo’veramente chiamare “il paese dei balocchi”: un enorme supermercato di cinque piani in cui si vendono solo giocattoli  di ogni genere. C’ erano anche costruzioni sofisticatissime adatte certo piu’ a qualche ingegnere astronautico che a dei comuni mortali in tenera eta’. Samuele si e’divertito li’ per un buon paio d’ ore e al ritorno abbiamo incrociato moltissimi catalani che avevano invaso il centro della citta’ in attesa della partitissima tra il Barcellona e il Manchester: erano tantissimi e Trafalgar Square risuonava dei loro cori da stadio. Visto come sono andate le cose il loro entusiasmo era ben riposto.

Oggi c’ era in programma una visita a una famiglia inglese che inaugurava la  casa appena ristrutturata. All’ inizio sono rimasta un po’ delusa dall’accoglienza a mio parere piuttosto freddina, poi Samuele ha cominciato a divertirsi come un matto su un tappeto elastico ; altri bambini si sono avvicinati e hanno giocato dandosi correttamente il turno cosi’ anche i loro genitori hanno cominciato a scambiare qualche parola (non certo con me) e l’ ambiente si e’ a poco a poco fatto piu’ cordiale. Alla fine un signore anziano mi si e’ avvicinato rivolgendomi alcune parole alle quali io ho risposto come al solito: Sorry, non capisco…Mi e’ venuta in soccorso mia figlia che  mi ha detto che quel signore credeva di avermi incontrata a un certo matrimonio….non credo proprio che alludesse al MATRIMONIO di William e Kate comunque…  :-))))

Week end caratterizzato dal vento, a tratti anche freddo, e da nuvole alternate a sprazzi di sole caldo. La proverbiale pioggia londinese si e’ vista un  solo giorno da quando sono qui.

Ricordate quando raffiguravano i gentlemen inglesi con la bombetta e l’ immancabile ombrello? Niente di piu’ anacronistico ormai…

Legittima difesa…

Da quando Ryanair ha reso piu’ fiscali i controlli sul bagaglio a mano e impone un solo bagaglio al momento di salire a bordo, tutti si vedono costretti a infilare borse e borselli nella valigetta da portare appresso. Succede cosi’ che se non avete la fortuna o l’ accortezza di accaparrarvi un sedile sul corridoio e non avete quindi la possibilita’ di accedere comodamente (si fa per dire) al vostro bagaglio, vi capitera’ di non poter leggere il libro  o il giornale che vi eravate portati  o, peggio di non poter prendere quella caramella per la gola che vi si e’ improvvisamente seccata.

Per  legittima difesa, quindi, io mi sono attrezzata con un minuscolo borsello da infilare comodamente nella valigetta all’ ultimo mmomento e con un giubbetto multitasche in cui ho sistemato tutto cio’ che poteva servirmi durante il volo senza dover costringere i vicini di sedile a manovre  da veri contorsionisti.

Credo che molti l’abbiano pensata come me, perche’ eravamo in parecchi a sembrare goffi e ingombranti al momento dell’ imbarco.

Mi piace-ma non c’e’ il bottone su cui cliccare…

Vivere in una grande citta’ cosmopolita e multietnica non facilita i rapporti tra le persone, anche se le opportunita’ di incontro sono infinite.

I nuovi mezzi di comunicazione pero’ offrono una nuova opportunita’ e le amicizie virtuali diventano amicizie reali, quando si incontrano persone con la stessa voglia di condividere esperienze e interessi.

E’ tramite internet che stamattina quattro giovani mamme si son potute dare appuntamento in un parco di Londra, tutte desiderose di contatti con connazionali con cui stabilire un rapporto di amicizia e solidarieta’: con le mamme inglesi e’ difficile scambiare qualcosa di piu’ di un saluto o un sorriso.

Il parco era molto bello, con angoli attrezzati per il gioco; fatto il percorso tra piccoli stagni e boschetti profumati si arrivava alla zona pic-nic e li’ una piccola band allietava gli astanti con ritmi jazz molto piacevoli.  Le quattro mamme hanno potuto chiacchierare tranquille dandosi il cambio a sorvegliare i bambini che hanno fatto presto amicizia.  E’ stata una mattina piacevole…. vorrei cliccare su “mi piace” ma il bottone non c’e’.